SAN BIAGIO SARACINISCO

San Biagio

Saracinisco

Caratterisco paesino arroccato sopra una collina posta a sbarramento di una valle. Il primo nucleo sorse attorno alla chiesetta dedicata a San Biagio (XII secolo) con casupole in pietrame e paglia.
Da non perdere la visita al sepolcreto in località Omini Morti.

Di particolare interesse sono le escursioni al lago "La selva" a quota 900 metri, verso Cardito.

S.Biagio è considerato il paese più 'segreto' del Parco, di origine sannita, deve il nome all'omonimo Santo al quale è dedicata la Chiesa e l'attributo Saracinisco alla presenza dei Saraceni nel territorio. In località Monte Croce è stata trovata una necropoli sannitica.

La festa patronale di San Biagio si svolge il 3 febbraio con tradizionale rito di benedizione della gola.
In agosto invece, si celebra la festa estiva di San Biagio che coincide con la Festa degli Emigranti.

Il giorno di Pasquetta con le uova e le salsicce racimolate, si faceva una grossa frittata in località “La Fontana”, in campagna, e si giocava a mosca cieca.
Il giorno di San Michele il “fanone”, un grosso fuoco, veniva allestito presso Piazza Croce ed intorno le pie donne dovevano recitare mille Ave Maria.
Nei giorni precedenti il Natale si festeggiava il ritorno a casa degli zampognari partiti per le novene nei paesi vicini e nelle vie si diffondevano suoni, canti e gli odori delle frittelle.
Anticamente l’ultimo giorno dell’anno veniva bruciato in un grosso falò un manichino raffigurante una vecchia strega. Lo scoppio dei botti nascosti nel pupazzo rallegrava la serata e faceva dimenticare i vari momenti di dolore e difficoltà affrontati durante l’anno appena passato.
Famosa è la lavorazione del legno e costruzione artigianale di zampogne.

Gastronomia

“Tordiglione” polenta verde con salsicce di fegato di maiale e verdura
“abbuoto” ovvero involtini di interiora di agnello.
“canescioni” (calzoni di pasta di pane ripieni di salsicce, uova e formaggio pecorino, “sagne e patate”.